Aggiornamento dell’11 Aprile 2023: Cosa sta rallentando il processo di ritorno al viaggio in Cina?
I viaggiatori cinesi sono desiderosi di riprendere a viaggiare e molti vogliono che il loro prossimo viaggio sia internazionale. Ma questioni come il rinnovo dei passaporti e i requisiti per i visti stanno causando ritardi. Jonathan Kao, direttore generale di BCD Travel China, ci spiega a cosa assisteremo nei prossimi sei mesi.
- La quarantena non è più necessaria per i viaggiatori in entrata in Cina.
- La domanda è elevata per ricongiungimenti familiari e le questioni di lavoro urgenti.
- Il 40% dei viaggiatori cinesi ha dichiarato di volere che il proprio prossimo viaggio sia internazionale.
- Australia, Sud-Est asiatico, Giappone, Corea e Nuova Zelanda sono in cima alla lista dei desideri dei viaggiatori cinesi.
- Più di 20 milioni di passaporti cinesi sono scaduti dal 2020. Le agenzie avranno bisogno di mesi per recuperare il ritardo.
- I centri di elaborazione dei visti sono sovraccarichi. I primi appuntamenti disponibili sono a luglio.
Il seguente articolo è stato redatto il 12 gennaio 2023
A dicembre, il governo cinese ha posto fine all’approccio tolleranza zero nei confronti della COVID-19. La fine delle misure di contenimento ha comportato la riapertura delle frontiere cinesi ai viaggi internazionali. I viaggiatori potrebbero essere impazienti di partire ma il viaggio va programmato nel dettaglio.
A partire dall’8 gennaio, i viaggiatori in arrivo nel paese asiatico, non dovranno più sottoporsi a quarantena; saranno consentiti più voli e maggiori capacità delle compagnie aeree; i visti saranno concessi ai viaggiatori d’affari e agli studenti (ma non ancora ai turisti). Consigliamo a viaggiatori e travel arranger di accedere al pluripremiato Information Hub di BCD Travel per ottenere informazioni di viaggio in tempo reale e pianificare viaggi in Cina e nel mondo.
Ostacoli legati a visti e passaporti per viaggiare in Cina
Jonathon Kao di BCD ha avvertito in un’intervista a Skift che le aziende che vogliono ritornare a viaggiare per affari dovranno affrontare ritardi per difficoltà a procurarsi i giusti documenti di viaggio. “La Cina ha sospeso i rinnovi dei passaporti negli ultimi tre anni, quindi ora i viaggiatori si affrettano a farsi rilasciare i nuovi passaporti”, ha dichiarato Kao, managing director Greater China di BCD Travel. “Anche i visti sono un problema, poiché la maggior parte è scaduta e alcune delle principali ambasciate, come quelle di Stati Uniti, Germania e Giappone, sono state chiuse nelle ultime settimane a causa dell’aumento dei casi di COVID in Cina, con conseguenti problemi di personale”.
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I governi si preparano agli arrivi dei cinesi con la paura di nuove varianti del COVID
I vari paesi si stanno preparando a un’impennata degli arrivi dalla Cina. Alcuni hanno risposto ripristinando le misure di contenimento del COVID per i viaggiatori provenienti dalla Cina e, in alcuni casi, da altri Paesi. Come nei primi giorni della pandemia, la risposta è frammentata e incoerente, il che aumenta la complessità per i viaggiatori. Se da un lato le autorità hanno stabilito i requisiti per i test, dall’altro sono meno chiare sulle conseguenze di un risultato positivo.
In Italia, il test all’arrivo è obbligatorio per i viaggiatori provenienti dalla Cina, anche se è principalmente a scopo di sorveglianza e per individuare nuove varianti. L’Italia non ha detto se i passeggeri infetti dovranno affrontare la quarantena. L’appartenenza dell’Italia all’area di libero scambio Schengen rappresenta un rischio. Semplicemente, i viaggiatori potrebbero arrivare dalla Cina in un altro Paese Schengen e proseguire il viaggio verso l’Italia senza sottoporsi ai test. L’Italia ha sollecitato l’Unione Europea a imporre un obbligo di test a livello europeo per gli arrivi dalla Cina. In Spagna, gli arrivi dalla Cina devono fornire un risultato negativo del test o dimostrare di essere stati completamente vaccinati. La Spagna si è unita all’Italia nel chiedere una politica comune nei confronti della Cina.
I viaggiatori provenienti dalla Cina non sono gli unici soggetti al ripristino dei requisiti. L’India ha reintrodotto il test RT-PCR obbligatorio per i viaggiatori provenienti da Cina, Hong Kong, Giappone, Corea del Sud e Thailandia. Chiunque risulti positivo al test sarà messo in quarantena.
Un rapido ritorno al turismo
Se si escludono le regioni amministrative speciali della Cina, Hong Kong e Macao, prima della pandemia il Giappone e la Thailandia erano le principali destinazioni dei viaggiatori cinesi, con rispettivamente il 13% e il 15% dei loro viaggi. Anche la Corea del Sud e il Vietnam erano destinazioni popolari, ciascuna delle quali rappresentava l’8% dei viaggi cinesi in uscita. Se nel 2023 si manterranno le preferenze di viaggio già note, molti mercati asiatici possono aspettarsi un forte aumento delle visite dalla Cina.
Pressioni sulla disponibilità e sui prezzi
In questi mercati, tuttavia, un’improvvisa impennata degli arrivi dalla Cina potrebbe aumentare la pressione sulla disponibilità e sui prezzi. Confrontando l’occupazione alberghiera con il livello precedente alla pandemia, è chiaro che alcuni mercati hanno più capacità per assorbire questa domanda rispetto ad altri. I mercati più dipendenti dalla Cina sembrano avere camere libere, ma potrebbero esserci carenze in Corea del Sud e Thailandia.
Al di fuori dell’Asia, Stati Uniti, Russia e Francia potrebbero rivelarsi destinazioni popolari per i viaggiatori cinesi.
Viaggi aerei
La riapertura della Cina è di buon auspicio per i viaggi aerei nazionali, ma i viaggi aerei internazionali vedranno una ripresa più debole, secondo i risultati dell’Airline Industry Outlook and Update della IATA del dicembre 2022.
I viaggi nazionali rappresentano quasi l’80% dei viaggi aerei nel mercato cinese. Questo segmento è stato isolato dagli effetti peggiori della pandemia, con un calo del 37% della domanda nel 2020 molto inferiore al crollo dell’87% registrato nei viaggi internazionali. A seguito dell’allentamento delle restrizioni nazionali, la IATA prevede ora una piena ripresa della domanda entro il 2023, un anno prima di quanto previsto in precedenza. La ripresa dei viaggi internazionali sarà più lenta e debole. Entro il 2025, invece di essere solo del 10% al di sotto dei livelli pre-pandemia, la IATA ritiene che il numero di passeggeri sarà inferiore del 23%.
Alcune delle analisi contenute in questo articolo si basano su dati forniti da terzi. Per domande o ulteriori informazioni, contattare Mike Eggleton, BCD Travel Research & Innovation.