Le previsioni per l’andamento del settore fieristico per l’anno 2017 riportano una crescita rispetto agli ultimi due anni. Secondo il Global Barometer di UFI, l’associazione internazionale degli organizzatori fieristici, i dati riguardanti il settore dovrebbero riprendere a crescere dopo lo stallo registrato, grazie alle prospettive derivanti dall’analisi di 240 aziende in 54 paesi.
Come riporta eventreport.it, la maggioranza della compagine di organizzatori di fiere si aspetta un 2017 in positivo, con crescita di fatturato in USA, Messico, Cina, Russia e nell’area dell’Asia-Pacifico. Fiducia anche in Europa, dove quasi tutti i mercati principali prevedono un’evoluzione del business. “Quasi” perché le aziende di due paesi sono particolarmente pessimiste riguardo a questa presunta crescita: gli organizzatori di Germania e Italia, infatti, non nascondono una notevole preoccupazione ipotizzando, addirittura, una diminuzione di fatturato. Meno trascinanti anche le previsioni in Medio Oriente e Sudamerica.
Da sottolineare, il rebus delle conseguenze degli avvenimenti politici che hanno segnato gli ultimi mesi: la Brexit e l’elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti d’America sono, infatti, un’incognita per il 45% delle imprese fieristiche, che prevedono un impatto piuttosto o molto negativo sul business. Naturalmente, le più preoccupate sono le aziende messicane (60%) e americane (54%).
Spostando l’attenzione sul mercato nostrano, le aspettative riportano un calo per la seconda parte del 2017 mentre, esattamente come nei mercati esteri, ci si attende i famosi effetti negativi dovuti ai cambiamenti politici e globali che si stanno verificando. Nonostante ciò, sono numerose le imprese italiane che prevedono di espandersi con operazioni in nuovi paesi (33%).
