Se gli anni ’90 sono stati fortemente caratterizzati dalla moda dei boutique hotel, la decade del 2010 ha visto la nascita e l’espansione dei lifestyle hotel. Queste strutture alberghiere offrono esperienze che si allontanano dal tradizionale concetto di hotel. Com’è avvenuto tutto ciò e quali strategie usano i lifestyle hotel per espandersi rapidamente?
L’avvento di Airbnb e la nascita dei lifestyle hotel
Dalla sua creazione, Airbnb ha radicalmente trasformato le nostre abitudini di viaggio. I turisti, oggigiorno, sono alla ricerca di esperienze uniche presso le strutture che li ospitano e cercano il contatto con le persone del posto.
Per sopravvivere, gli hotel hanno dovuto adattarsi a questo nuovo modo di intendere l’ospitalità e hanno trovato una soluzione per riconquistare la fetta di mercato che gli era stata precedentemente sottratta da Airbnb.
Lifestyle hotel, strategia #1
Location nel centro città
Il 7 gennaio 2013, il brand 25Hours ha aperto il suo primo lifestyle hotel a Parigi. Ciò che caratterizza questa catena tedesca è il forte orientamento dei suoi hotel nel riproporre l’estetica e il design della città che li ospita al loro interno.
Al 25Hours Terminus Nord, le stanze presentano ai loro ospiti colori vivi ispirati all’Africa e all’Asia. La reception ha l’aspetto di una piccola edicola parigina. Il Neni restaurant serve cibo israeliano, rumeno, e spagnolo. Il Sape Bar è un luogo d’incontro per i chi vive la notte.
La catena alberghiera, che ha testato il suo concept in nove diverse città da quando è nata ad Amburgo nel 2005, ha pianificato di aprire nuove sedi che spaziano da Firenze fino a Dubai entro la fine del 2020. Sia per i vecchi che per i nuovi hotel, l’obiettivo è aprire una sede nel centro della città. Molte nuove hotel company preferiscono infatti città di tendenza che siano d’ispirazione per la loro estetica e la loro identità.
Lifestyle hotel, strategia #2
Creare spazi aperti
La sala d’attesa dell’hotel e la sala d’ingresso non sono più posti solamente di passaggio dove ritirare le chiavi della stanza. All’interno dei lifestyle hotel le mura interne sono state rimosse. Questo è il caso di una nuova catena, la Okko Hôtel, che ha creato uno spazio chiamato Club; questo spazio è sempre aperto e gli ospiti possono degustare drink, snack e appetizers, usufruire di libri, computer, sauna e area fitness.
Il concept di questo lifestyle hotel è lo stesso di una lounge aeroportuale di lusso unita al concetto di open space tipico delle startup. Gli ospiti potranno quindi sfruttare questa area per lavorare, rilassarsi, godersi uno spuntino e scambiare quattro chiacchiere.
Portare delle attività nelle lounge degli hotel è un ottimo modo per sfruttare uno spazio che altrimenti resterebbe infruttuoso. Con questo fine, gli hotelier hanno pensato di offrire i propri servizi agli abitanti locali.
Mentre alcuni hotel offrono servizi di concierge più tradizionali, Accor ha fatto un ulteriore passo avanti lanciando l’applicazione Accor Local che elenca tutti i servizi degli hotel – catering, sport, benessere e bellezza – che sono disponibili per i residenti.
I lifestyle hotel bar sono in forte crescita e si stanno inserendo attivamente all’interno della vita notturna locale. Accor, con la collaborazione dello SBE Group, specializzato in catering, preparazione di cocktail e nella gestione di eventi, ha lanciato un nuovo brand di lusso: The House of Originals. Al momento le sue sedi sono situate in via Sanderson e via San Martins a Londra, al 10 Karakoy di Instanbul e allo Shore Club a Miami Beach.
È stata inoltre pianificata l’apertura di altri cinque hotel in città chiave; ad esempio Dubai, Londra e Parigi. Accor riesce quindi a beneficiare dell’expertise di SBE (una compagnia con 29 hotel e 180 ristoranti, nightclub e bar) in termini di offerta culturale e culinaria assieme all’arte del bartender.
Lifestyle hotel, strategia #3
Coworking per inserirsi nel tessuto locale
Basta con ambienti grigi e privi di personalità; l’adozione dell’open space nei lifestyle hotel permette a turisti e viaggiatori di lavoro di mescolarsi alle persone del luogo. Questa tendenza si è espansa dalle compagnie più giovani, come l’olandese Citizen M o la francese Mama Shelter, alle compagnie con più storia alle spalle.
Infatti, anche i brand tradizionali del settore hanno intrapreso questa strada; Mercure con il suo Easywork; Holiday Inn con il suo Open Lobby; Cowne Plaza con il suo Plaza Workspace. Un altro esempio degno di nota è il BoB Hotel di Elegancia situato vicino alla stazione ferroviaria di Montparnasse – il quale ha al suo interno diversi workspace, inclusi un’enorme lounge e una libreria – il cui nome è acronimo di “Business on Board” (Business a bordo).
Anche il gruppo Accor ha inaugurato le sue strutture per il coworking nel 2019. Il più famoso di questi spazi di coworking è il Wojo Corner, situato a Paris Montmartre, del brand Wojo – ex-Nextdoor – unione delle parole “work” e “mojo”.
Questi spazi di lavoro consentono agli hotelier di integrarsi e farsi conoscere sia dal tessuto locale che dal network dei traveller che li frequenta. Inoltre, nel gennaio 2017, AirOffice, una startup francese, ha lanciato una piattaforma che connette gli hotel ai coworker, inventando il concetto di FreeWorking.
Queste strutture, ancorate nel tessuto locale, dove possibilità di pernottare e godere di uno spazio di coworking vanno di pari passo, stanno eliminando il concetto di business travel tradizionale. I lifestyle hotel rispondono alle necessità in evoluzione dei nuovi business traveller, dei nomadi urbani assetati d’esperienza sempre in cerca di un nuovo stile di vita.